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La planimetria catastale allegata ai contratti di trasferimento immobiliare è parte integrante della dichiarazione di volontà, quando i contraenti ad essa si riferiscono nella descrizione del bene.
Eh si avete capito bene!
Infatti, secondo la Cassazione, le planimetrie catastali costituiscono mezzo fondamentale per l’interpretazione del “negozio” contrattuale.
In caso di non coincidenza tra la descrizione testuale dell’immobile risultante in contratto di compravendita e la sua planimetria catastale, spetta, in caso di contenzioso, al Giudice il compito di risolvere la questione della maggiore o minore consistenza derivante da tali documenti e l’intento negoziale ricavabile dall’esame del contratto.
Entriamo nel dettaglio:
Sentenza di Cassazione Civile, Sezione II N. 26609 del 21/12/2016.
Il contenzioso è nato tra due parti e riguardava la presunta condominialità di un porticato.
Una parte sosteneva la condominialità basandosi sul solo tenore letterale e descrittivo indicato nel titolo di acquisto in cui era palesata la presenza di un portico, e qui il Notaio è stato “furbo” perché non ha precisato, nella descrizione, la sua natura, se condominiale o esclusivo.
L’altra parte eccepiva che nei rispettivi atti di provenienza risultasse citata la presenza, anche qui in via del tutto generica, del portico rimandando espressamente alla planimetria catastale, attraverso la formula di rito “il tutto come meglio individuato” da, appunto, planimetria allegata.
La Corte di Cassazione, valutato le rispettive posizioni, ha sentenziato che la planimetria catastale allegata ai trasferimenti immobiliari sono parte integrante della dichiarazione di volontà, quando ad esse i contraenti si siano riferiti nel descrivere il bene.
Nella specie la Corte Territoriale ha dato adeguatamente conto delle ragioni per le quali ha ritenuto che nell’atto di acquisto il portico oggetto di causa sia stato considerato come “bene condominiale”.
Nella sentenza è stato valorizzato il fatto che nel testo contrattuale si richiama espressamente, per la miglior identificazione del bene compravenduto, la planimetria allegata al rogito notarile con la frequente formula “il tutto meglio individuato con contorno di colore rosso nella planimetria, che, previa sottoscrizione delle parti con me notaio, si allega”.
Il consiglio che ci sentiamo di dare è quindi quello di verificare sempre la congruenza tra la provenienza descrittiva dell’immobile, la planimetria catastale, la documentazione urbanistica (i grafici allegati a Licenze edilizie, Condoni, Sanatorie, DIA, SCIA, CILA, ecc) e lo stato di fatto, che verosimilmente sovrapposti non devono avere nessuna differenza!
Se esisteranno anche minime differenze, da voi appurate in via preliminare, un nostro consiglio, per evitare grattacapi futuri, è quello di farvi assistere da un tecnico esperto nel settore, per assistervi nella fase di messa sul mercato e/o di acquisto di un immobile.
Se hai bisogno di una verifica immobiliare o catastale, scrivici un messaggio diretto, un commento, o un cenno qualsiasi, e saremmo lieti di darti una mano nel più breve tempo possibile!